Pane e Rose è una associazione onlus di solidarietà internazionale che trae le sua origini dall'analisi senza pregiudizi dell'attuale situazione mondiale: un dramma di enorme portata che costringe l'80% dell'umanità a sopravvivere male e a morire presto per mali che nell'altro 20% sono inesistenti; una questione di ingiustizia cui si deve rispondere con la più decisa resistenza.
Iniziammo nel 1993, come
Gruppo Mission, portando solidarietà all'Iraq, al Chiapas, a Timor Est, all'Africa. Ma le bombe sul Kossovo annientarono anche noi e provocarono un sofferto ristagno di ogni attività.
Oggi, rileggendo il nostro manifesto - purtroppo sempre veritiero e forse ormai approssimato per difetto - che ci dà l'immagine di un mondo in cui enormi masse di bambini, donne e uomini subiscono sempre di più la prepotenza di una minoranza gelosa del proprio benessere - ci siamo detti "ora basta!": bisogna di nuovo impegnarsi. Non possiamo tollerare che il nostro livello di vita agiato provochi ancora morte come per
Lupita, la piccola di etnia Tarahumara morta di dissenteria a soli 4 anni, nel 1995, per mancanza di medicine di base e di acqua potabile.
Ci siamo ispirati ai
lavoratori degli inizi del '900 che rivendicavano sì il pane, che garantisce la vita, ma anche le rose, simbolo della dignità e di tutto quello che c'è di positivo nel mondo; ed anche a personaggi come
Galileo Galilei che non poteva sottomettere la dignità della ragione al pensiero conservatore; a
Thomas Sankara che da integro presidente africano reclamò il diritto ad esistere di chi viene discriminato per la sua povertà e si dedicò agli eterni dimenticati: contadini e campagne; a
Oscar Romero che, pur provenendo dalla gerarchia che esercita il potere delle religioni, fu ucciso per avere applicato il messaggio originario del cristianesimo.
Le cose da fare sono tante e molte suonano utopiche, ma noi crediamo che una utopia sia semplicemente una cosa che non è stata realizzata:
- Ripercorrere senza dogmi la storia, la politica, le religioni, le culture;
- Restituire il maltolto di 5 secoli di rapine ai depredati del mondo;
- Rifondare l'ONU: che sia rappresentativo dei popoli e non dei potenti;
- Far diventare verde il Sahara;
- Trasformare in trattori e pozzi per acqua le bombe e gli aerei della NATO;
- Riportare i bambini palestinesi, iracheni, salvadoregni, tutti, agli aquiloni;
- Cercare il fratello e la giustizia nei migranti;
- Diffondere l'economia sostenibile e l'autogestione;
- Lavorare tutti, meglio e meno;
- Fare ricerca ed applicazioni per vincere la sete, la fame, la morte senza senso.
Alcuni di questi progetti potrebbero far sorridere ma non dimentichiamo che, per vedere il cielo, bisogna guardare in alto, altrimenti con la testa bassa si potrà forse trovare una banconota in terra, ma anche e solo fango. Per progettare e realizzare queste cose chiediamo il contributo e la partecipazione di tutti, senza distinzione politica, culturale, geografica, religiosa e di reddito ma con lo spirito unificante e rivoluzionario di una vecchia utopia non ancora realizzata:
"
Libertà,
Uguaglianza,
Fraternità".