La carenza (o assenza) delle dotazioni minime di sicurezza in un quartiere impedisce ai cittadini di condurre una vita normale, facendo loro subire disagi che penalizzano la convivenza; la mancanza di sicurezza genera sfiducia nelle istituzioni locali, si ripercuote sulla vita personale e sociale di ogni singolo cittadino e della comunità intera.
LE ACQUE PLUVIALI DI BAGNOLETTO ALL’ATTENZIONE DELL’ASSEMBLEA CAPITOLINA - 6 dicembre 2012
In data 07 novembre 2012, l’Assemblea Capitolina ha approvato la proposta N° 31/2012 - dell’OdG 29038 della I commissione Bilancio di Roma Capitale - con la quale si chiede lo stanziamento di € 1.000.000,00 all’interno del Bilancio di previsione 2012, presso il Dipartimento dei LL.PP. per riprendere al più presto i lavori di sistemazione definitiva della condotta di acque pluviali del Quartiere Bagnoletto al fine di limitare i danni determinati dalle esondazioni dei canali di bonifica.
L’iniziativa stimolata dal CdQ Bagnoletto con la nota prot. 100565 del 12 ottobre 2012 - indirizzata al Presidente del Municipio XIII, all’Assessore ai LL.PP. del Municipio e alle Commissioni LL.PP. e Sicurezza nonché all’Assessore ai LL.PP. di Roma capitale - ha fra i suoi promotori il Consigliere Municipale Andrea Tassone (che l’ha ricevuta come componente della VII Commissione Sicurezza del Municipio XIII) il quale ha investito della questione il vice presidente dell’Assemblea Capitolina On.le Mirko Coratti che, riconoscendo i problemi del quartiere, ha formulato la proposta n. 31/2012 approvata nella seduta del 07 novembre 2012.
Il risultato ottenuto, per quanto non impegni Roma Capitale a stanziare e successivamente finanziare il milione di Euro per la realizzazione di detta opera, è, tuttavia, un importante segnale politico e, soprattutto, il primo passo necessario per l’avvio dell’iter politico amministrativo finalizzato allo scopo.
La tempesta di “Halloween” si abbatte su Bagnoletto che ha l’acqua nel suo destino !
Il 31 ottobre avendo dovuto annullare l’appuntamento con i bambini del quartiere per l’annunciata festa di Halloween al parco delle sughere, il CdQ Bagnoletto ha monitorato il canale Pantano e le strade limitrofe (Albosaggia e Ferrero) per verificare gli effetti della pioggia che dalla mattina non aveva smesso di cadere.
Verso le 18:30 Via di Dragona era già invasa di acqua creando serie difficoltà al traffico locale. La condotta cioè, non riusciva a sopperire all’esigenza, stante anche l’endemica ostruzione (da terra e rifiuti vari) delle caditoie preposte. Come sempre, quindi, all’intersezione con le strade che scendono verso Bagnoletto (Via Calvignano, Via Bedizzole, Via P.C. del Lauro e Via Riserva del Pantano), a causa della forte pendenza, l’acqua si concentrava in fiumi che superati i rispettivi ponticelli sul canale Albizzati, si accumulava sulla strade più basse del quartiere.
Anche in questa occasione, agli effetti di tale situazione si è aggiunta la difficoltà della condotta delle acque nere che - sovraccaricata dalle acque della condotta di Dragona (che percorre Bedizzole-Bertoli-Cremosano) e/o dalle acque pluviali che i cittadini convogliano in quelle nere - andava in sofferenza con tombini spinti verso l’alto; la fuoriuscita di liquami sulle strade; rigurgiti della fogna nelle abitazioni.
La maggiore criticità è localizzabile nella condotta delle acque pluviali di via Bertoli. Infatti da via Albosaggia e via Bertoli, le acque pluviali non riescono a riversarsi nel Pantano perché il livello del canale risulta superiore a dette vie e alla stessa condotta di scarico.
Nonostante il canale Pantano non fosse ai limiti di guardia, comunque le strade avevano subito l’invasione dell’acqua e le fogne manifestavano la solita criticità. Per questa ragione è stato contattato il Rag. Percoco del CBTAR e l’Ing. Riccardi del CBTAR per sapere se erano state messe in funzione le idrovore a Tevere e se sul posto era previsto un presidio fino al cessare dell’allerta meteo.
Con lo stesso Ingegner Riccardi, siamo rimasti in contatto coadiuvando ad una sorta di “taratura” delle pompe del centro di sollevamento e fornendo dati sul livello del canale Pantano per consentire di avere una cognizione (la più precisa possibile) sugli effetti determinati prima, durante e dopo l’attivazione delle idrovore.
Per questo rimanendo in contatto telefonico, sono stati monitorati i quattro punti più critici del canale Pantano. Dal ponticello su via di Bagnoletto a quello di via G. Bertoli, dallo scarico delle acque pluviali su via Casarile al ponticello di via Calvignano. Durante i diversi sopralluoghi venivano forniti elementi e parametri (scorrimento dell’acqua, livello della stessa, facendo riferimento alla distanza dal pelo d’acqua, dei tubi della condotta delle acque pluviali che scaricano a canale) utili all’Ingegnere per avere in tempo reale cognizione degli effetti delle pompe in funzione e dei tempi necessari per ottimizzare l’abbassamento del livello del canale.
Cogliamo l’occasione per ringraziare i tecnici del CBTAR della disponibilità dimostrata in quanto, nonostante la vasta area di competenze da tenere sotto controllo in un momento di allerta meteo, si sono rivelati sensibili alle criticità di Bagnoletto consentendo la collaborazione del CdQ al monitoraggio degli effetti prodotti dal nuovo impianto di sollevamento.
ALLERTA METEO - EVENTI E AZIONI DEL COMITATO DI QUARTIERE BAGNOLETTO 14 - 15 OTTOBRE 2012
Il Comitato Bagnoletto, dalla mattina del 14 ottobre 2012 ha acceso “la macchina dell'organizzazione” a fronte dell'allerta meteo dichiarato, eseguendo da subito dei sopralluoghi nel quartiere, segnalando alle strutture preposte, ognuno per le proprie competenze, le criticità rilevate e le zone da tenere sotto controllo. E, con continui contatti con tecnici del CBTAR e referenti della Protezione Civile, è stata programmata la giornata del 15 ottobre.
14 ottobre 2012
Ore 12:30 - SOPRALLUOGO POMPE IDROVORE
La diga precedentemente realizzata per consentire di operare all'interno della struttura nelle sedi che avrebbero ospitato le nuove pompe di sollevamento risultava rimossa. Dall'esterno, il collegamento delle tubazioni faceva pensare che le pompe fossero installate, avvero che quella parte dell’opera fosse stata completata. Pur ignorando se l’impianto di sollevamento fosse attivabile ed efficiente, comunque, l'intervento specifico sembra completato. Il filmato dimostra lo stato di avanzamento dei lavori.
Tra le criticità rilevate da Questo Comitato, risulta determinante lo stato attuale di manutenzione del Canale Pantano sito critico e soggetto a facili esondazioni, sul quale poco potrebbero i Volontari della Protezione Civile.
Lo specchio d’acqua del canale in questione, come documentano le immagini disponibili al link, si può solo immaginare.
contattato telefonicamente, l’ing. Riccardi (responsabile CBTAR per i lavori all’impianto delle Idrovore) ha garantito il funzionamento delle pompe con una portata eccezionale. Dichiarando inoltre che, nonostante l’allerta meteo, i residenti di Bagnoletto potranno stare tranquilli, poiché l’impianto sarà presieduto e azionato affinché le acque del canale Bagnolo e, quindi, del Pantano non subiscano un pericoloso innalzamento!
Contattato telefonicamente il Geom. Percoco (responsabile CBTAR per la manutenzione dei canali) ha garantito, per il giorno successivo, un monitoraggio sul canale Pantano al fine di verificare la presenza di fitta vegetazione che potrebbe impedire il deflusso delle acque in caso di intensi piovaschi.
COORDINAMENTO CON GRUPPO PROTEZIONE CIVILE
In contatto con il gruppo di Protezione Civile dell’ANC è stato conosciuto il piano di coordinamento del 15 ottobre 2012 che prevede in Bagnoletto il presidio del gruppo Centro Zeta, per intervenire in caso di disagio provocabili dai previsti intensi rovesci per le ore 18:30.
15 ottobre 2012
Ore 16:30 - PROVA DI FUNZIONAMENTO DELLE POMPE IDROVORE
Il CdQ Bagnoletto, in presenza dell’Associazioni di Protezione Civile Nucleo Carabinieri e Centro Zeta, è stato invitato dall’Ing. Riccardi - responsabile CBTAR dei lavori all’impianto delle Idrovore - ad assistere ad una dimostrazione di funzionamento dell’impianto di sollevamento.
I lavori di abbassamento delle pompe risultano completati, le 4 pompe installate attualmente sono funzionanti manualmente ma l’Ing. Riccardi ha garantito, in occasione dell’allerta meteo il presidio sull’impianto, la reperibilità H24 ed un pronto intervento da parte dei tecnici del C.B.T.A.R.
La dimostrazione è consistita nell’attivazione della pompa più grande con capacità di raccolta paria a 10.000 litri di acqua al secondo.
In pochi minuti il Canale Nuovo Bagnolo si è notevolmente ridotto di livello.
Pur avendo avuto conferma che il completamento dell’opera di allargamento della vasca di raccolta sarà rimandato alla prossima estate - per un problema di movimentazione della terra che durante il periodo invernale non può essere effettuato – siamo sufficientemente fiduciosi che la sistemazione delle pompe idrovore consentirà ai residenti del quartiere almeno di poter scongiurare esondazioni del canale Pantano su Via Ferrero e via Albosaggia.
Ore 17:30 - SOPRALLUOGO CONIGIUNTO CON IL C.B.T.A.R. SUL CANALE PANTANO
come concordato il giorno precedente si è avuto incontro con il Geom. Percoco del CBTAR che constatata la criticità del Canale Pantano il cui specchio d’acqua non risulta visibile a causa della vegetazione presente (le canne invadono completamente ogni spazio del canale), ha garantito che a giorni manderà i mezzi per una straordinaria pulizia.
Ore 18:00 - RIMOSSA OSTRUZIONE CADITOIA
Durante il sopralluogo effettuato dal Comitato di Bagnoletto insieme al Nucleo Protezione Civile Associazione Nazionale Carabinieri nel quartiere data l'allerta meteo, quest'ultima è intervenuta su una caditoia completamente colma di terra rimuovendo l’ostruzione presente.
ALLUVIONE 20 OTTOBRE 2011
LA MANUTENZIONE DEL CANALE NUOVO BAGNOLO E' STATA EFFETTUATA SOLO DOPO L'ALLUVIONE DEL 20 OTTOBRE 2011. VI MOSTRIAMO COM'ERA PRIMA
CANALE PANTANO - OSTRUZIONE PRESENTE IL 20 OTTOBRE 2011 RIMOSSA SOLO DOPO L'ALLUVIONE
INTERVISTA AL DIRETTORE DEL CBTAR RILASCIATA IN ESCLUSIVA AD OSTIATV
Problematiche del quartiere Bagnoletto sul tema della sicurezza idraulica.
La carenza (o assenza) delle dotazioni minime di sicurezza in un quartiere impedisce ai cittadini di condurre una vita normale, facendo loro subire disagi che penalizzano la convivenza. La mancanza di sicurezza genera sfiducia nelle istituzioni locali, si ripercuote sulla vita personale e sociale di ogni singolo cittadino e della comunità intera.
Bagnoletto è il quartiere del XIII Municipio che, oltre alle problematiche comuni agli altri quartieri limitrofi (riguardanti: viabilità,illuminazione pubblica, igiene,carenza di strutture ludico-sociali,atti vandalici e di microcriminalità), è spesso risaltato alle cronache per il serio rischio idrogeologicoa cui è soggetto, tanto da essere considerato quello del Municipio a maggior rischio.
(Via Albosaggia nel 2002 ) (Via Albosaggia nel 2002 )
Naturalmente, la criticità di cui si tratta, non si circoscrive ai semplici allagamenti delle strade (come in altre aree) ma genera gravissime conseguenze quando, come più volte si è verificato, l’aumento del livello delle acque fa esondare i canali che perimetrano il quartiere.
(Via Albosaggia nel 1986 ) (Le strade del quartiere nel 2002 )
L’esondazione, a causa dell’inefficienza delle scarse condotte di raccolta esistenti (di acque bianche e/o nere che siano), determina l’allagamento delle strade e delle abitazioni fino a provocare rigurgiti di liquami dai servizi igienici all’interno delle stesse.
(liquami che fuoriescono da un tombino 2009 - via Cremosano) (Canale Albizzati 2009 – materiali lasciati dopo la pulizia dello stesso )
I disagi e i danni che tali eventi hanno prodotto nel corso degli anni hanno così provato i residenti che, ormai, ad ogni accenno di pioggia emergono paure che rasentano l’ombrofobia .
Le preoccupazioni degli abitanti, sulle quali si fonda l’azione di questo Comitato di Quartiere, risiedono nella sfiducia che tali problematiche possano trovare soluzione. Sia per l’inerzia ormai cronica delle Istituzioni (politico amministrative) competenti, sia per la superficiale gestione delle opere necessarie alla messa in sicurezza oltre che, per la sottovalutazione delle concause che aumentano il rischio.
Di seguito un quadro generale, evidenzia circostanze, cause e concause che risultano alla base della criticità idrogeologica del quartiere. L’ausilio della cartina dei canali, allegata, agevolerà la comprensione.
CRITICITA’ IDROGEOLOGICA
Per una visione complessiva del contesto territoriale di cui si discute, si rappresentano i luoghi e le situazioni che incidono sulla criticità, distinguendo:
canali (di cui si allega una schematizzazione topografica);
opere necessarie;
opere progettate, realizzare e da realizzare;
concause che aumentano il rischio idraulico.
I Canali
(l’ausilio della piantina agevolerà la comprensione)
10 PUNTI DI CRITICITA'
1
idrovore insufficienti e troppo alte per il pescaggio
2
senza pendenza verso idorvore e con affluente che impedisce il deflusso
3
senza pendenza verso idrovore e con affluente che impedisce il deflusso
4
senza pendenza verso idrovore e sponda opposta alle aìbitazioni troppo alta innaturalmente
5
senza pendenza verso idrovore e sponda opposta alle aìbitazioni troppo alta innaturalmente
6
senza pendenza e con Bagnolo che entra impedendo deflusso. Il punto piu' basso del quartiere
7
presenza di serre che non consentono assornìbimento dai terreni assenza di vasche di raccolta
8
strozzature nel sottopasso che impediscono il normale deflusso
9
strozzature nel sottopasso che impediscono il normale deflusso
10
terreni arati che pendono verso il canale e assenza di canali di guardia
Sono i punti critici del rischio idraulico ove è necessario porre la maggiore attenzione. Infatti il quartiere è caratterizzato perimetralmente dai seguenti canali:
Il Canale Dragoncello o Albizzati che dalla via dei Romagnoli (da occhialoni - ex Prosider ) costeggia Via Carlo Albizzati e, passando nella “tenuta Corsetti” si dirige verso Tevere dove si riversa. E’ la naturale prosecuzione dell’omonimo canale che proviene da via Fosso di Dragoncello;
(Canale Albizzati/Dragoncello su Via Carlo Albizzati) (Canale Albizzati su Via Carlo Albizzati )
Il Canale Vecchio Bagnolo (o Bagnolo) che dal quartiere Saline di Ostia Antica corre a Sud del quartiere attraversa la “tenuta Della Porta” e si immette nel Canale Pantano (punto critico). Sul questo canale si riversa anche un canale minore di scolo, privato, che costeggia tutta la via Caiolo, realizzato dall’azienda agricola Della Porta;
Il Canale Pantano è quello che segna il confine tra Bagnoletto ed il quartiere Tre Pizzi Bagnolo. Parte a Sud del quartiere (dal confine con l’ex laghetto di pesca sportiva) e si dirige verso Via di Bagnoletto dove incrocia il canale Albuceto e diventa Canale Nuovo Bagnolo. Costeggia Via Albosaggia e Via E. Ferrero la zona del quartiere che da sempre ha subito i maggiori effetti negativi conseguenti alle numerose esondazioni verificatesi nel tempo;
(Canale Pantano verso via del mare (Canale Pantano verso Tevere da Via
da Via Giandomenico Bertoli) Giandomenico Bertoli )
Il Canale Albuceto è un canale minore delimitato nel suo percorso. Nasce a Ovest, percorre tutta la Via di Bagnoletto dove finisce. Ametà percorso su Via di Bagnoletto incrocia il Canale Pantano (punto critico) contribuendo a creare, nei momenti di piena, impedimento del normale deflusso di quest’ultimo;
( Canale Albuceto da Via Bagnoletto ) (incrocio Canali Albuceto- Pantano- inizio N.Bagnolo da Via Bagnoletto )
Il Canale Nuovo Bagnolo è la prosecuzione del canale Pantano, ha origine all’altezza di via di Bagnoletto dove si incrocia con il canale Albuceto e si estende verso Tevere dove viene scaricato mediante pompe di sollevamento (Idrovore). E’ stato realizzato per riversare, tramite pompe di sollevamento, le acque di superficie, nel tevere. Collaudato nel 2000, nel 2002 ha manifestato tutta la sua insufficienza.
(Canale N. Bagnolo -2011) (Canale N. Bagnolo - 2011)
Le modificazioni atmosferiche che tendono a climi più tropicali con piovaschi di breve durata ma di forte intensità e l’avanzamento di agglomerati edilizi nel territorio, nel tempo hanno modificato anche le funzioni di detti canali che, precedentemente, erano di mero ausilio allo smaltimento delle acque pluviali per lo più assorbite dai terreni agricoli. L’urbanizzazione del territorio, ora controllata, non è stata, tuttavia, mai regolamentata in funzione dell’incombente rischio idraulico.
Opere necessarie
Dopo i gravi fatti del 2002 ( a seguito dei quali furono pagati circa 1.500 milioni di euro a risarcimento dei danni materiali che molte famiglie, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma e XIII Municipio non poterono più trascurare la situazione idrogeologica della zona. Partirono all’epoca una serie di incontri finalizzati a programmare ed a progettare le soluzioni migliori da attuare. Anche se solo due anni prima era stato collaudato il canale Nuovo Bagnolo e l’impianto di sollevamento, da allora si cominciò a parlare di condotta di raccolta acque pluviali e necessità della ricalibratura dei canali.
Ricalibratura canali
Le opere di ricalibratura riguardano non solo i canali del quartiere ma anche quelli della più vasta zona che va dal canale dei Pescatori ad Ostia e dal c.d. Collettore Primario di Ostia Antica e al canale Dragoncello i quali, direttamente o indirettamente, incidono significativamente sulla criticità. Per ricalibratura si intende la realizzazione delle giuste pendenze degli invasi, la sistemazione degli argini e la modifica dei ponticelli, al fine di consentire un normale deflusso delle acque in tutte le circostanze. Tenuto conto del principio generale secondo cui la Via del Mare funge da “spartiacque”: per i canali a sud (verso Castelfusano), si considera “valle” il canale dei Pescatori in direzione del quale sarebbero state orientate le pendenze; per i canali a nord (verso Tevere, ovvero quelli di Bagnoletto ) si considera “valle” il Tevere in direzione del quale devono essere orientate le pendenze da ricalibrare.
Quattro progetti di ricalibratura
1° Lotto dal canale dei Pescatori in Ostia fino a Via dei Pescatori, incrocio con Via Fosso di Dragoncello – Opera completata fino all’inizio del Canale Dragoncello.
2° Lotto da via Fosso di Dragoncello, attraversamento via del Ostiense, via del Mare e via dei Romagnoli fino a (compreso) “Occhialoni”, all’altezza dell’ex Prosider, da dove il canale Dragoncello segue il percorso passando nella zona di confine Dragona/Bagnoletto finendo al Tevere. L’opera è in fase di realizzazione ma presenta notevoli difficoltà e tempi lunghissimi. Siamo in attesa che il Presidente del Municipio richieda e riceva dal CBTAR il rispettivo cronoprogramma, per essere messi al corrente dello stato dell’arte e le ragioni di tali ritardi. Di fatto da settembre 2010, i lavori sono interrotti e non si hanno notizie in merito.
3° Lotto da Canale Pantano a canale Nuovo Bagnolo, un significativo adeguamento delle opere colaudate nel 2000. Prevede(va) la ricalibratura delle pendenze verso Tevere, l’ampliamento della vasca di raccolta in prossimità delle pompe di sollevamento, l’abbassamento ed il potenziamento delle stesse pompe (idrovore).
(Struttura per il sollevamento delle acque del canale N. Bagnolo mediante idrovore che scaricano a Tevere – opera collaudata nel 2002)
E’ una delle opere la cui realizzazione garantirebbe sicurezza idraulica al quartiere. Purtroppo per note ma incomprensibili vicende nonostante l’appalto assegnato, questa, non è stata iniziata. Né il CBTAR ha mai fornito informazioni in ordine a “CHI DEVE FARE COSA” per trovare una soluzione in linea con le esigenze di sicurezza del quartiere.
Si auspica un intervento rapido e definitivo atteso che, questa è l’opera prioritaria che condiziona l’efficacia delle altre, come la condotta di raccolta acque pluviali e quella delle acque nere;
Si rendeva necessaria una variante al progetto iniziale, vincolata al parere della Regione! Il CBTAR aveva anche sostenuto che avrebbe cercato a breve una soluzione. La sola ricalibratura dei canali ed il potenziamento delle pompe di sollevamento sarebbe risultato sufficiente anche senza la vasca di raccolta. In realtà nulla di tutto questo risulta mai tentato. A giugno 2010 (il giorno 8) nel corso di una seduta della Commissione Sicurezza presso la sala consiliare del XIII Municipio, convocata per discutere proprio sulla situazione di rischio a Bagnoletto, il Presidente Vizzani ha comunicato di aver avuto conferma, nella stessa mattinata, dalla Presidente del CBTAR (F. Lopez) che in Regione era stata approvata la variate al progetto iniziale. Da allora silenzio assoluto!
Da successivi incontri con il CBTAR e con il Presidente del Municipio non si è mai riuscito a capire se quella variante, di cui si confermò l’approvazione in Regione, si potesse riferire a questa opera. Infatti mentre al Presidente del Municipio, nel corso di un incontro del marzo 2011, fu detto (da parte del Presidente del CBTAR contattata telefonicamente) che, il problema era in fase di soluzione in quanto si era trovato un altro appezzamento dove poter “spalmare” la terra derivante dagli scavi per l’ampliamento della vasca di raccolta, da indiscrezioni di Aprile 2011 si è appreso che non risultano fatti passi avanti.
Invero, in alternativa all’irrealizzabile progetto iniziale, risulterebbero due varianti (una riferita al solo potenziamento delle pompe di sollevamento senza allargamento della vasca di raccolta ed una che prevede il deposito in discarica di quella terra derivante dall’allargamento della vasca) ancora al vaglio dei vertici del CBTAR e della Regione Lazio.
Da ultimo, il Dr Matturro (Direttore del CBTAR) al telefono con l’On.le Pino Palmieri che ne è testimone, ha assicurato che detti lavori avrebbero avuto inizio prima dell’estate 2011.
4° Lotto Opera di completamento necessaria a garantire sicurezza in caso di inefficienza delle pompe di sollevamento a Tevere di cui al 3° Lotto. Ampliamento di due punti critici in zona saline di Ostia Antica: il primo a circa 200 metri prima della via dei Romagnoli riguarda una tubatura ridotta rispetto al canale;
(proseguimento del Canale N. Bagnolo – zona Saline di Ostia Antica)
il secondo riguarda la zona sottostante l’attraversamento di Via dei Romagnoli, via del Mare e via Ostiense denominato “Occhialino”. Al riguardo, si deve rammentare che dal 2006 per questa opera, risulterebbero stanziati circa 818 mila euro. Allo stato dei fatti i lavori non risultano eseguiti e rimane la speranza che quei fondi siano ancora disponibili per l’opera stessa.
Un ultimo aggiornamento ci fa apprendere che il CBTAR ha trasmesso alla Regione Lazio una istanza pere aumentare il badget previsto per la realizzazione dell’opera relativa a questo lotto.
(occhialino visto dal lato Saline di Ostia Antica c) (occhialino dal lato via Ostiense – è evidente che l’acqua non passa )
Il CdQ Bagnoletto ha appreso, a mezzo stampa, dichiarazioni del Vicepresidente del CBTAR, Germano Scarabello, secondo cui la Regione Lazio ha tagliato i fondi per circa 500 mila euro, destinati alla manutenzione dei Canali del XIII Municipi.
Bagnoletto, come si è detto, è tra i quartieri del XIII Municipio quello a maggior rischio idrogeologico i cui abitanti sono ancora impauriti per le alluvioni subite nel corso degli anni. I disagi e i danni che tali eventi hanno prodotto nel corso degli anni hanno pesantemente provato i residenti.
Ora, se è vero che in base all'accordo di programma fra il Ministero dell'Ambiente, Regione Lazio e Autorità di Bacino del Fiume Tevere, risultano stanziati 19 milioni di euro per fronteggiare il rischio idraulico del territorio, sarebbe interessante sapere se parte di quei fondi verranno impiegati per risolvere i problemi del Quartiere Bagnoletto.
La ricalibratura dei canali del territorio è di fondamentale importanza per la sicurezza dei cittadini di Bagnoletto!
Condotta per la raccolta delle acque pluviali(opere di competenza del Municipio ).
Il progetto di realizzazione del sistema di raccolta delle acque pluviali nel quartiere Bagnoletto è stato suddiviso in tre distinti lotti ai quali corrispondono tre autonomi capitolati di appalto e, pertanto, tre diverse ditte realizzatrici. In due casi, peraltro, (Via D. Serradifalco e Via E. Ferrero) la condotta della singola strada riguardi due diversi capitolati di appalto. La situazione al giugno 2011 è la seguente. 1° lotto- completato ma bisognoso di ulteriori interventi:
il raddoppio della condotta di raccolta su via Calvignano dove confluiscono anche le acque provenienti da Via di Dragone le quali superato il ponticello sul Canale Dragoncello di Via Carlo Albizzati, invadono la parte del quartiere verso il canale pantano;
(strade del quartiere novembre 2002) (strade del quartiere novembre 2002 )
la pulizia dei vari residui che ostruiscono la condotta nel tratto che va da Via Calvignano, angolo Via Barzanò, verso il canale Pantano;
la pulizia di tutte le caditoie del percorso della condotta da residui di asfaltatura delle strade;
2° e 3° lotto – dopo averli realizzati solo in parte (corrispondente circa al 35-40% del progetto), i lavori di posa della condotta sono stati interrotti. Voci ufficiali fanno riferimento ad impedimenti tecnici (assenza delle quote nelle strade ove posare la tubatura a causa della mancata realizzazione, da parte del CBTAR, della ricalibratura dei canali), voci ufficiose parlano, invece, di problematiche diverse (ovvero assenza di risorse economiche).
In realtà tali opere avrebbero dovuto avere inizio dopo la (o contestualmente alla) realizzazione della ricalibratura dei canali e dei lavori connessi. Ma, anche in questo caso, così non è stato.
In ordine agli accennati problemi tecnici (assenza di quote) che avrebbero impedito di proseguire la posa in opera della condotta in diverse strade, era stata suggerita di porre al posto di un unico tubo del diametro da progetto, l’utilizzo di più tubi di diametri ridotti posati uno al fianco all’altro. Naturalmente questa ipotesi è stata bocciata dagli addetti dell’Ufficio Tecnico del Municipio.
Di contro, nel tratto di Via E. Ferrero angolo Via Giandomenico Bertoli, ove per le stesse ragioni di “quote” non è stato ancora possibile realizzare l’opera come da progetto, dalla ditta appaltatrice risulta effettuata una giunta ad una vecchia condotta (di tubi di plastica arancione, del diametro di 10 cm) convogliando il tutto verso il vicino canale Pantano.
(Via E. Ferrero raccordo di tubatura per la raccolta delle acque pluviali ) (Via E. Ferrero raccordo di tubatura per la raccolta delle acque pluviali )
Si auspica, naturalmente, che tale opera sia provvisoria (diversamente sarebbe gravissimo) e riconducibile alla sensibilità della ditta appaltatrice che, in assenza di migliori alternative ed in attesa della possibile ripresa dei lavori, ha sfruttato la vecchia condotta per consentire comunque il deflusso dalla strada di parte delle acque pluviali.
Qualsiasi sia la ragione dell’interruzione delle opere, e delle iniziative intraprese, l’auspicio è quello di vedere una immediata soluzione alla problematica e la corretta realizzazione di quanto previsto, finanziato ed appaltato.
Infatti, per il CDQ di Bagnoletto …più che l’acqua potè l’indifferenza!!
Concause che aumento il rischio idrogeologico
Oltre alla mancata realizzate delle necessarie opere descritte, a peggiorare la situazione di rischio idrogeologico che incombe sul quartiere Bagnoletto contribuiscono diverse concause spesso ignorate sia dai privati, che pongono in essere opere minori che, tuttavia, incidono sull’aggravio della situazione, sia dalle autorità preposte a vigilare le quali, in occasione del rilascio di autorizzazioni e/o licenze per la realizzazione di opere minori, non tengono mai in considerazione la criticità idraulica del territorio.
Quattro di queste concause riguardano la conduzione di terreni limitrofi ai canali a rischio.
Canale Casali
Proprio in questi ultimi giorni, il CdQ si è interessato del problema che si è verificato in ordine al cd canale Casali. Un canale in zona ex Prosider, nel tratto tra via Lenormant e via dei Romagnoli che è stato imprudentemente chiuso, in più punti, Uno sfogo indispensabile, per evitare un’altra alluvione, in caso di piena dei canali maggiori presenti nella parte sud-ovest del quartiere.
Da un sopralluogo sul posto i componenti del CdQ hanno riscontrato che il canale era stato ostruito (non per cause naturali e non incidentalmente!) nei seguenti punti:
nell’intersezione tra via C. Albizzati e via della Macchiarella, dalla parte dello spazio adibito a discarica delle potature delle palme, dove è stata occlusa proprio la “paratia” metallica oltre la quale il canale risulta completamente interrato per tutto il tratto che si dirige(va) verso la via dei Romagnoli, passando sotto via Lenormant;
verso l’ex Prosider dove il muro di recinzione (in cemento armato), in fase di completamento intorno al perimetro di detta struttura, ha occluso l’uscita del canale sia da via della Macchiarella (zona discarica di cui sopra), sia dalla parte di via dei Romagnoli mentre è ancora presente il tratto del canale a cielo aperto, che all’interno dello stesso muro di cinta;
(Ex Struttura Prosider dove passava il Canale Casali – prima. ) (Ex Struttura Prosider dove passava il Canale Casali – dopo. )
Si è dovuto constatare per l’ennesima volta che, nonostante l’annoso rischio idraulico incombente sul quartiere, come ultimamente confermato pubblicamente dall’Assessore ai LL.PP. del XIII Municipio, il valore di detto canale risulta completamente ignorato sia dalle imprese, in ordine agli spazi di competenza, sia dal CBTAR che deve garantire e vigilare sull’efficienza dei canali stessi, sia dall’Amministrazione Municipale che nel rilasciare permessi e licenze edificatorie (come nel caso della discarica e del muro di cinta), dovrebbe accertarsi che i progetti e la realizzazione delle opere siano rispettose dei vincoli paesaggistici, ambientali e, nel caso di specie, idrogeologici a garanzia della sicurezza idraulica della zona.
Da ultimo è stata prodotta da questo CdQ, una documentata istanza di sollecito al ripristino della funzionalità del canale Casali.
Canale minore e serre
Da via C. Albizzati, verso Tevere, sul lato di via Caiolo risulta un canale di scolo che si immette nel canale Vecchio Bagnolo. Detto canale minore è stato realizzato da un privato dell’azienda agricola confinante che negli ultimi anni ha anche realizzato una notevole quantità di serre fino ai limiti dell’appezzamento adiacente al canale. Le perplessità di questo CdQ, originate sempre e soltanto da preoccupazioni connesse all’aumento del rischio idraulico, riguardano sia la presenza di quelle serre che impediscono alle acque pluviali di essere assorbite dal terreno sottostante, sia dall’assenza di vasche di “raccolta” (o laminazione?), dove convogliare le stesse acque pluviali non più assorbite dal terreno occupato dalle serre.
Inoltre, proprio su quell’appezzamento - che un tempo era più basso rispetto alle sponde dei canali e fungeva da “vasca di raccolta ed assorbimento” delle acque pluviali - è stata attuata e si continua ad attuare una particolare lavorazione del terreno (mosso e rigirato) che ne aumenta il volume facendone alzare il livello, rispetto alla preesistente sponda del canale.
In tale contesto l’innalzamento dell’altezza del terreno, rispetto all’argine del canale e la presenza delle citate serre, fa sì che, in caso di pioggia, l’acqua, prima assorbita dal terreno (ora occupato dalle serre), scoli sul terreno limitrofo facendo riversare nel canale minore acqua e terra (come verificabile dal muretto di confine con via Calvignano).
Tenuto conto del tragitto (il canale minore finisce il suo percorso nel canale Vecchio Bagnolo, il quale si riversa nel canale Pantano che confluisce nel canale Nuovo Bagnolo e tramite le idrovore, finisce a Tevere), è facile immaginare quanto le opere delle serre, per come realizzate, possano incidere notevolmente sulregolare deflusso delle acque del Canale Pantano, determinando un peggioramento del rischio idraulico. Si aggiunga che quando il canale Vecchio Bagnolo si incrocia col canale Pantano, genera su quest’ultimo una spinta trasversale che ne aumenta il volume d’acqua, ma ne impedisce il normale deflusso verso il Nuovo Bagnolo.
Si deve rilevare anche che le autorità preposte a concedere autorizzazioni per la realizzazione di serre, hanno sottovalutato, se non addirittura ignorato, il rischio idrogeologico che incombe sul quartiere.
Riporti di terraincontrollati e indiscriminati –in zona “Parco Riserva del Litorale”
Arrivando da via Giandomenico Bertoli sul ponticello (di canale Pantano), si può constatare che la fascia di terreno al di là del canale, è stata utilizzata come discarica di materiale di ogni tipo e natura. Per queste ragioni, nel corso del tempo questo CdQ ha più volte chiesto l’intervento delle autorità competenti, segnalando che un notevole numero di autotreni si immetteva in quell’appezzamento per scaricare enormi quantità di terra di ignota provenienza e di altro materiale. Tanto è stato il materiale portato che, la quota di tutto l’appezzamento è rialzata ormai di circa 1 mt rispetto all’origine.
( canale Pantano è evidente che la sponda destra è molto più alta di quella sinistra)
Nel dicembre 2009, è stata inviata a varie strutture del XIII Municipio e ad altri Organi competenti, una dettagliata segnalazione completa di foto, dalle quali è possibile individuare distintamente autotreni intenti allo scarico e mucchi di materiali (bituminosi, liquamosi, di risulta ecc) lì lasciati.
(canale Pantano autotreno intento allo scarico sulla sponda destra) (canale pantano materiali scaricati sulla sponda destra )
In merito, il CBTAR, con una nota di risposta alla segnalazione, citando le norme di divieto a riporti di terre e/o di altri e materiali ha segnalato che, ricadendo quella zona in Parco Riserva del Litorale, la competenza è ravvisabile nel Corpo Forestale dello Stato e nel gruppo ambiente della polizia Municipale. L’Assessore ai LL.PP. del Municipio, invece, ha richiesto al XIII Gruppo della PP. MM. di individuare soluzioni alle problematiche esposte.
Di fatto a distanza di oltre un anno da quella segnalazione non risultano attivate verifiche di sorta né alcuno ha fatto conoscere le azioni intraprese in merito.
Il 6 maggio 2011 alcuni residenti hanno segnalato a questo CdQ la presenza di ulteriori autotreni, che passando per il ponticello alla fine di via Giandomenico Bertoli, scaricavano materiali su quei terreni. In ordine a tali eventi è stato presentato un motivato e documentato sollecito per un urgente intervento di ripristino dei luoghi.
Anche in questo caso quello che preoccupa questo CdQ - fermo restando il dubbio sulla possibilità di innalzare i livelli dei terreni e di poterlo fare senza regole (in ordine ai materiali scaricabili e ai livelli di innalzamento possibili), soprattutto in tale appezzamento posto all’interno del Parco Riserva del Litorale - è sempre il rischio idraulico (che tali azioni aggravano) oltre che la superficiale considerazione con la quale un problema di tale entità è affrontato da parte degli Organi competenti.
Infatti l’innalzamento di circa 1 mt di tale terreno – che precedentemente aveva la naturale funzione di “vasca di raccolta e dispersione” delle acque pluviali – in caso di piovaschi determinano, inevitabilmente, un riversamento nel canale stesso di detriti trascinati dalle acque pluviali, con serio aggravio del rischio esondazione.
A seguito di questa ultima segnalazione, il giorno 14 giugno 2011, è stata convocata la Commissione Sicurezza del XIII Municipio a cui è stato invitato anche il CdQ che ha potuto rappresentare, anche verbalmente, le ragioni della preoccupante situazione e manifestare l’esigenza del ripristino dei luoghi. Durante la seduta i rappresentanti della stessa Commissione e i funzionari di PP. MM. sono rimasti meravigliati delle azioni compiute su quell’appezzamento risultanti dalla documentazione fotografica prodotta dalla quale si evince chiaramente che i riporti non riguardano solo terra ma anche materiali diversi tra cui bitume ed immondizia. La seduta si è conclusa con l’incarico alla PP. MM. per verificare lo stato dei fatti e, laddove risultassero (come appare scontato) violazioni adottare i necessari provvedimenti previsti. Aratura di appezzamenti coltivatiche pendono verso il canale Dragoncello/Albizzati.
Sul lato Est del quartiere, il Canale Dragoncello si dirige verso Tevere attraversando una tenuta agricola i cui terreni pendono verso il canale. In caso di pioggia, l’inesistenza di “canali di guardia” fa si che nel canale Albizzati, si riversi acqua mista a terra, con l’evidente conseguenza di intasare il letto del canale medesimo. E’ possibile verificare chiaramente tale situazione, osservando da via Carlo Albizzati i cumuli di terra che periodicamente si creano e che riducono significativamente il normale deflusso delle acque del canale con l’inevitabile conseguenza di aumentare il rischio esondazione.
( canale Albizzati residui di terra nel canale ) (canale Albizzati materiali tolti dal canale e lasciati sulla sponda)
Nell’anno 2002 l’esondazione è stata determinata dalla esondazione di due canali. Sulle vie Albosaggia e E. Ferrero si è riversata l’acqua esondata dal canale Pantano per l’insufficiente smaltimento da parte del canale Nuovo Bagnolo e delle pompe di sollevamento mentre via C. Albizzati e via di Bagnoletto per la terra riversatesi nel canale Albizzati che impediva va il normale deflusso nel tratto che va da via Riserva del Pantano verso Tevere.
Oltre a quelle indicate risultano ulteriori concause (cementificazione incombente; superficialità di costruttori che convogliano acque pluviali nella condotta delle acque nere; incuria dei proprietari di lotti liberi; scarsa manutenzione dei canali;scarso controllo delle fasi di realizzazione delleopere appaltate ) che aumentano il rischio idraulico nel quartiere. Tutte sistematicamente ignorate!
Rischio idrogeologico
In ordine al tema della sicurezza del Quartiere Bagnoletto, il punto prioritario riguarda la CRITICITA’ IDROGEOLOGICA.
Per una visione complessiva del contesto territoriale si rappresentano, le situazioni relative a: